Una traccia selettiva verso un'emozione

La stagione della sofferenza

Arancio

Te lo regalo,

COME l’annuncio di ciò che sei.

UN colore temperato di

vita compiuta.

Mangio uno spicchio e SALGO

su una bicicletta che va senza META,

i raggi ruotano senza conoscere UNA direzione.

Dicono che SIA la ragione del cuore!

…E’ la mente

scherza…

Tira fiori d’arancio PAZZI e macabri

a chi non si sa riconoscere.

L’arancio non sa perdere sapore,

è di natura CORAGGIOSA.

Invece tu UOMO che raccogli,

non sai qual’è il senso del tuo frutto.

QUEL fiore che non divora

ma assapora qualcosa che non torna più.

Kiwi

Son basso e grassottello,

col pelo sullo stomaco t’imploro!

Sbucciami mia amata.

Da ogni dolore interno liberarmi,

al sole tremo di follia,

lentiggini neri come incubi…

Piuttosto,

spremi tutto ciò che non tollero,

aiutami tu che sei piccolo

e semplice come un mondo

vivo ed essenziale.

Se la vita si potrebbe mangiare

in un secondo,

lo farei in un colpo.

Rotondo come un svizio

sempre li rimango che non so

più assaporare la parte migliore di me.

Piccolo Essere

Sei tu che cerchi di aprirmi gli occhi,

piccolo e forte.

PELOSO.

Codino scherzoso

insegnami pazienza e virtù,

tu che non conti le ore salvami

da ciò che non sono.

Son un grande Essere,

un mondo colmo di istruzioni

senza giochi,

i tuoi richiami da cucciolo.

Io sono ciò che non voglio,

un buco che tenta di riempirsi

senza ore,

senza minuti,

senza parole da dire…

Mentre tu abbai,

mi scrolli la vita come una palpebra

ancora socchiusa.

Se mi vedi,

un tuo bacio tento di capire.

Tento di sciogliermi come un ghiacciolo,

davanti al tuo cuore che insegna le piccole cose,

essere una piccola lezione per chi si arrende.

Testa nel Pallone

Questo non è un gioco,

lingua in fuori e stomaco in dentro.

Secchezza e pesantezza,

vedo l’irrealtà di me stessa.

Esco dal mio corpo e scorro,

immagini che gridano un fisico alieno.

Solo io vedo,

imploro ma

non piango perché non mi ci ritrovo.

Io non sono quel pallone,

mezzo sgonfio che fa le boccacce

sul campo della vita.

Tutto questo,

ogni giorno è una beffa alla vita.

Uno schiaffo ben fatto,

senza suono umano.

Ciack si gira,

un film senza memoria,

una storia…

mancante di te…

I sentieri autunnali

Dipinti su carta fragile

seghettati come cuori a metà,

razionalità…

Cado ma cerco un perché,

ricado senza un motivo.

Letargo colorato,

arcobaleno dai mille sfondi.

Nasco cervo,

ogni colore è una pazzia.

Radice d’insoddisfazione,

scavata in solitudine e con costume.

Più brutto nel bel tempo,

una voglia che non si deve accontentare.

E ritorno indietro

nel cuore della notte sto bene,

danzo di vita

che non comprende il fondo,

lontano da tutti

senza baccano.

Così immagino di essere un sentiero bilaterale,

coloro o sfioro il mio non senso?

L’intruso

Lo schermo senza protezione

è una lezione per tutti.

Vedi, scegli e sei,

ciò che in realtà non vuoi.

Se fosse così facile,

guarire e rimettere la vita col

il programmare.

L’intruso sarà maledetto,

la parte mancante sarà

rimossa.

Te lo giuro,

…io ti ucciderò…

Penso ma non faccio nulla

credo che voglio vivere!

La punta di una matita

Ogni giorno faccio strada,

una vetta colorata s’incammina.

Punta dopo punta,

come una chioccia materna o

come un incubo arcobaleno.

Quale disegno è in serbo?

Sopportabile o insopportabile…

Senza lacrime lascio tracciare

la mia via,

dritta o curva va a caso,

io ci provo a star dentro alle righe

ma un turbine gomma mi

cancella il mio voler fare.

Il mio dubbio è il pensiero allo sbaraglio,

nessuno può o sa quando farò cosa.

Vorrei correggere ogni mia azione,

punta su punta, cuore su cuore.

Resilienza

Vorrei la fortezza,

un sali e scendi di parole

senza onde.

Come muri antichi,

sappiamo d’essere

senza troppi buchi.

Il dentro lo conosciamo ma

il fuori lo perdiamo

di svista.

Io non ero così piccina,

il mio sorriso non si era mai crepato

finora…

Entrava luce,

nel mio medievale ci sono ancora cavalli e cavalieri da narrare

ma poi restano soltanto le nuvole.

Sogni notturni e incubi giornalieri,

bianchi e innocui in controluce.

La frode

inizia a ingannare,

Vorrei chiamare

la mia Resilienza,

un’altra me,

infinita di vita.

La farfalla che non sa volare

Da un pastrugno nasce una piccola speranza.

Una farfalla.

Nera senza tela

la sua ombra.

Un retino cattura quel colore che mi vuole,

un tempo per guarire da tutto.

Resta un grido d’allarme,

a volte l’egoismo conferma la nullità.

Giallo e sereno,

l’incubo perfetto da Tour di un battito

che non sa ancora voltare pagina.

I cachi della Padania

Disteso come zucchero filato,

all’ombra di un novembre goloso,

sorprendermi fanciulla quando passo!

Se sogno,

cerco il maturo come un frutto di stagione e mi

aggrappo ad un ramo secco.

Tento una nuova esistenza passeggera.

Tempeste senza senso mi faranno lucido ma senza pianto

sopporterò’ ogni occasione.

Il mio grido

L’aurora mi annienta come

un pipistrello al sole.

Voglio sparire in un secondo e

riapparire da solo nel vuoto di una parola.

Il mio pensiero urla ore disperate,

scandite dalla mia non voglia di fare.

Scandalo!

Urlo sola in silenzio stampa,

al mondo non so più vedermi ma

soltanto una nube potrà salvarmi.

08/09/2021…Dove tutto ebbe inizio…

Danzavo la fine d’estate,

ritmo sensuale e giovine.

Un colore, la mia creazione!

Poi… un gonfiore come un palloncino

che scoppiò la mia esistenza.

Uno scalino troppo basso…. Sempre il

prezzemolo in mezzo!

Un dolore, una vita sdoppiata…

due carrozzine e una mente capace.

Io sto male!

Io sto male!

Ogni giorno mi arrangio a vivere

come vuole lui,

il padre di tutti i padri…

Cerco un senso anche quando non

lo trovo…

Mi fregano le ore,

appese ad un filo sottile chiamato

salvataggio.

Quel miraggio che nessuno

sa come spiegarlo,

una goccia nel mare agitato

dell’essere indifesi.

Cane che abbaia…Morde?

Lingua in fuori,

sete di vita non mia.

Abbasso la guardia,

esce fuori la canaglia.

Pare un rito,

solito giro nell’isolato timore,

guerra al timone.

Io e il mio fido,

segugio senza riserva.

Annusa,

puzza,

lecca ciò che ferita non è.

Parole fluide dentro,

confusione fuori.

Il fido sembra un generale

con i miei stessi occhi…

Lui sa tenere

al guinzaglio il mio destino

mentre io lascio andare

Il quadro che nessuno VEDE

Il mio pennello son come le lancette,

non mi son decidere….

Una riga dritta nera è un desiderio fisso,

una riga gialla invece da speranza.

Di sera,

un manto bianco guardo.

Il suo quadro.

Rosso come una lucina calda,

la nanna…

Blu come la quiete di ognuno,

un cerchio per raffinare l’entusiasmo…

…VEDE e non VEDE…

Chi voglio essere?

Una riga dritta…

una riga illuminata…

una nube bianca…

Già mi piace essere sera,

quiete,

e un colore disteso dove poter riposare senza

esagerare il “disegno”

Il vortice

Perchè non imparo?

La vita è questa…

Non è un vortice,

di cui danzo alla leggera.

Il vortice

è una sberla,

continua e

vendicativa…

…racconta ciò che in realtà non sei…

il risucchio sta nelle ore e nella luce.

Un incubo senza fine,

un pugno mancante all’età.

Il giovane passante

Ha una vita invidiabile,

in una scatola di latta…

…a quattro ruote il suo buon cuore…

Quando passa rivivo il ricordo di ciò che ero,

una primizia senza armi

combattente di natura…

Ciò che mi ricorda,

è vita che scorre

attraverso i miei sensi

ancora muti e irreversibili.

Su Dio

Su di te posso contare?

I miei dolori li sai calmare?

Sento e non sento…

il tuo amore solido.

Ci cerco ma nascondo il mio

colore,

un dolore delle ore…

Non sono più chi sono…

faccio disordine con le parole.

Io ti prego ma con egoismo,

aggiungo consonanti senza

volerlo…

ci…

….sono!

L’essere,

è come un righello su Dio

centimetro dopo centimetro

scopri l’umiltà.

Devi solo saper mirare su Dio

senza aggiungere altro.

Sola si ma conta su Dio.

Vorrei essere in te

prendimi in braccio anche se ho un bagaglio grande,

il solito senza forma.

Con i lacci stanchi mi addormento su te.

Son un fardello di tristezza

che ti invidia…

tu bellezza senza età

in me già troppo grande.

Bolla di sapone

Se fosse tutto come una bolla di schiuma

sarei cascata…

Scorrevole e no a chiacchiere!

Bolla di sapone nei pensieri e

…clap…

Scoppia improvvisamente.

Suggestione e malessere…

La fantasia vola su ciò che non sei,

il riflesso è solo un inganno!

Se fosse tutto in una bolla di sapone

laverei subito

la sua forma sotto un scroscio benevolo.

Io non sono una bolla di sapone

ma la realtà delle cose rimaste.

Quadro invernale

Mare ricamato di onde notturne,

indaco la sua ombra.

Breve come un pensiero,

roccia la sua tenacia..

Neve ogni appiglio,

oro che brilla.

Sprazzi di nubi rincorrono

un filante desiderio,

La vecchia tessera’

sagome gioiose senza appello.

Gazze e corvi,

faranno danza della stagione e

tra le lenzuola un bimbo

sognerà’ la certezza del temperato giorno.

Bianca e gratta

Resto sola,

con la nuca nel vento osservo quel mondo estraneo.

Sento grattare una voce notturna,

quel motoscafo è pronto a porta via.

Una scia perfetta,

gratta un vecchio opaco ricordo.

La strada,

l’unica soluzione per vincere!

Impressionismo

Sarà sfuocato,

pallido ma intrinseco

al chiar di luna.

Sono io!

Ancor bimbo col naso in su,

disperso nel mare.

Il male

è solo un’ombra,

come una cipria

che metti senza tener

conto l’ombrello.

Metti e togli,

togli e metti i dispetti…

Striature di un non “senso”

abbattono il mio pensare.

Danzo come una donzella che

frega l’età.

Sgocciolo

Ogni minuto sembra eterno

come un disegno

a testa in giù.

Un cerchio imperfetto,

mi aggrappo al filo della vita,

sottile come un capello sfilacciato.

Sgocciolo ma non piango.

In aria o in terra,

tengo la tenacia della foglia madre.

La vera vita non sgocciola,

l’essenza disseta prospettive e normalità.

Il micio di fronte

È il riflesso dei miei occhi,

il mondo che scruta la piccola

in me.

Appare e scompare,

per magia come un sorriso

a mezza  luna.

Sembra ascoltare il mio malcontento,

forza e coraggio crede di infondere.

Bianco o nero accarezzerà la mia anima,

sorretta da una fine speranza.

Non sento miagolare sul davanzale

ma ogni giorno continua a spronare.

Il vivere e di tutti,

nessuno escluso!

Pensieri di ghiaccio

Arrampicati

in un pendio soleggiato,

fuori stagione brillano.

Burrasca in salita nel blu contato,

se fosse soltanto tenerezza in rivolta,

avrei una svolta…

Invece come una goccia insoddisfatta

vago senza meta.

Tento una una fine,

un nodo che non sa di me.

Lucine

Seguo una logica illuminata,

dal buio risalire…

intermittente come SI e no,

alla vita mento.

Sporgo il mio mestiere,

un libro senza lucine.

E quando cala la sera rivivo

come una striscia stanca ma placata.

Disciplinata da ciò che è creato.

In un ordine diverso

Come un soldato,

pronto alla lotta complessa.

Interiore come una costola

semi rotta,

raccolta in un giorno senza sospiro.

Occhio al soldatino!

non sembra vero di stare così male,

nell’ordine diverso una ruga si vede di più…

Pronto al duro lavoro,

salvarsi la pelle per davvero.

Vivo in un ordine diverso,

dal domani all’oggi son

sempre sull’attenti.

Se fosse in lei

Un volto,

una storia infinita.

Cotonata come neve,

perfetta come una bambola di porcellana.

Il ruolo è nell’uomo,

invidio chi si presta alla vita comune

e diventa essenziale.

Tu che mi guardi

e sorridi riesci a salvarmi?

Dalla mattina alla sera si va in giro,

tutti nel sereno abbraccio di un

confortevole sostenitore.

Un Dio o un “credo in lui”

può sol far sorridere.

Se fosse per lei

metterei a posto la mia vita

scaltra.

Chi canta a quest’ora?

Prima del campanile cosa c’è di singolare?

Un signore…

confermo un vecchio che arrota…

la vita.

Su due ruote canta a squarcia gola,

lirico o spiritoso?

Ogni giorno conferma che la regola esiste,

come una ruota che gira sempre dalla stessa parte.

Vittoria

Indipendenza

Veloce

Essenza

Responsabilità.

Evadere

Vivere e vivere,

sempre e comunque.

Un vincolo cieco

Sagoma insicura

oltre il MURO,

sfondo nero ove io solo sento.

Una vocina mi indica la strada,

una cordicina lunga come una matita.

Scrivo nel buio e continuo a passeggiare,

le parole di qualcuno mi guidano senza il ronzare

della mosca.

Son già io non vedente

ma con un “Si” posso guidare il mondo.

Il mare senza stagione

Senza altezza sfioro un fondale

senza tempo,

la solitudine si temporeggia,

come una reggia che va in cortocircuito…

E son sola,

senza zavorra vago tra il colore e lo

splendore dello strazio.

Uno spazio in cui non sai chi sei,

un brutto scherzo del destino.

Solo se copro un occhio,

scopro la quiete.

Il mare senza stagione

è l’inventario del tuo essere,

devi iniziare a remare se

vuoi avanzare di “bella stagione”

Il mare senza stagione

Senza altezza sfioro il tempo

del fondale,

la solitudine si temporeggia,

come una reggia che va in cortocircuito…

E son sola,

senza zavorra vago tra il colore e lo

splendore dello strazio.

Uno spazio in cui non sai chi sei,

un brutto scherzo del destino.

Solo se copro un occhio,

scopro la quiete.

Il mare senza stagione

è l’inventario del tuo essere,

devi iniziare a remare se

vuoi avanzare di “bella stagione”

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